lunedì 22 marzo 2010

distribuzioni moda - il conflitto tra distribuzione ipotizzata e distribuzione implementata

Generalmente quando pensiamo alla strategia ci riferiamo a un piano definito dai leader d'impresa che deve essere "calato dall'alto" e imple mentato dalla struttura operativa. Tuttavia spesso esiste una sostanziale differenza tra ciò che il top management dichiara nel piano strategico di voler fare e ciò che è concre tamente implementato. Questi risultati furono spiegati da Mintzberg attraverso il concetto di "strategia emergente". Secondo Mintzberg il top management ha una certa visione di quello che vuole realizzare e del modo in cui vuole raggiungere determinati risultati. È la strategia intenzionale. Essa infatti non è stata ancora esplicitata e formalizzata: risiede in principio solo "nella testa del leader". La strategia intenzionale viene trasformata in un classi co piano strategico, la strategia deliberata. Una parte delle decisioni contenute nel piano strategico, per ragioni tra loro molto diverse, non viene realizzato: è la strategia irrealizzata. La strategia effettivamente realizzata non è, come si potrebbe pensare, la diffe renza tra la strategia deliberata e la strategia irrealizzata. Altre forze influenzano in modo significativo ciò che viene effettivamente implementato. Mintzberg definì l'insieme di queste forze come strategia emergente. La strategia emergente è data dall'insieme delle microdecisioni e dei compor tamenti quotidiani di tutti i membri dell'organizzazione. L'intelligenza collettiva di tutte le persone influenza i piani strategici di una impresa e crea quotidia namente nuove strategie che possono contribuire (o meno) al raggiungimento degli obiettivi che l'azienda si è posta.L'operatività delle mie agenzie si riconduce sempre all'ideale qualitativo espresso dalle aziende con le quali lavoriamo, senza dubbio alcuno. Tuttavia esistono ragioni di geomarketing, obiettivi a valore e necessità intrinseche derivanti dalla necessità di reperimento dei brands da noi distribuiti, per le quali dobbiamo affrontare decisioni che portano a congegnare diversi "assemblaggi" distributivi che si differenziano caso per caso in relazione al brand oggetto della distribuzione stessa.